Una grande perdita nel mondo accademico e dello yoga
Ho appreso con grande tristezza la scomparsa del Prof. Franco Frabboni.
È stato un immenso privilegio conoscerlo e averlo fra i docenti del Master Yogaeducational.
Non è stato solo un prestigioso pedagogista che ha segnato la pedagogia moderna europea ma un grande Maestro di scuola e di vita. Amava ricordare che prima che pedagogista e Preside all’Alma Mater di Bologna è stato un maestro di scuola elementare. La scuola che amava e per la quale era disposto a fare battaglie per una vera educazione per tutti per sviluppare come diceva spesso“ persone capaci di pensare con la propria testa e sentire con il proprio cuore”.
L’ho conosciuto nel 2000 contattandolo per il Master Yogaeducational, con un po’ di timore pensando che forse non avrebbe accettato, più di 25 anni fa, già famoso nel mondo accademico e Preside della Facoltà di Pedagogia di una prestigiosa università, di essere coinvolto nello yoga.
Con grande sorpresa si dimostrò subito interessato all’argomento pur confessando di non saper nulla di yoga e malgrado i suoi innumerevoli impegni accettò di fare alcune lezioni di Pedagogia al nostro corso.
Organizzatori e allievi del Master ascoltavamo le sue lezioni con il piacere con il quale si legge un romanzo o guarda un film, ammirati dalla forza delle sue convinzioni, dal fascino del suo linguaggio chiaro e preciso che tutti potevano capire. Ciò che traspariva dal suo insegnamento anche dopo tanti anni di insegnamento, oltre alla indiscussa competenza, era l’amore per la scuola e i ragazzi: lui era sempre, con entusiasmo, dalla parte dei ragazzi, fiducioso nei giovani che difendeva a spada tratta anche contro Ministri e istituzioni.
Dal nostro rispettoso ascolto e attenzione per ore, dalla disciplina dei corsiti del Master ha compreso, come ci disse, che lo yoga poteva e doveva essere un possibile metodo educativo e con umiltà e apertura mentale ha iniziato a interessarsi all’argomento e forse anche leggere qualche testo.
Un gelido giorno nevoso a Bologna, dove non passavano bus e non si trovavano taxi, mi diede un passaggio al mio hotel e mentre aspettavamo l’autista con i piedi nella neve mi disse:
“ Senti Rozzi ….” Mi piaceva molto questo suo modo di chiamarmi che non era freddo o distaccato come potrebbe sembrare, ma che aveva il sapore antico della figura del Maestro di scuola, che chiama per cognome ma che senti amorevole e attento a te, tutt’altro che distante. Mi ricordava con un po’ di nostalgia la vita da studente della scuola e dell’Università.
“Rozzi, disse, pensi che venti ore potrebbero essere sufficienti per dare un’idea ai nostri ragazzi della Facoltà di cos’è lo yoga e come potrebbe essere utile in educazione?” Quasi non potevo crederci, feci finta di pensarci un attimo e risposi: “ Credo di si Prof.”
Anni dopo, quando eravamo più in confidenza confessai che avrei detto di si anche per una sola ora!
E così per la prima volta, su iniziativa del Prof. Frabboni, lo yoga entrò ufficialmente nel mondo accademico occidentale con un corso regolare a credito formativo alla Facoltà di Pedagogia dell’Università di Bologna dove insegnai per diversi anni e in seguito all’Università di Bolzano/Bressanone che il Prof. Frabboni contribuì a sviluppare.
Con umiltà da parte sua e imbarazzo da parte mia mi disse avere letto le brevi dispense che avevo preparato per gli studenti dell’Università e con la mente aperta e curiosa del ricercatore cominciò a collegare yoga e pedagogia nei corsi del Master. Ha partecipato anche con entusiasmo ad alcuni congressi della Federazione Italiana Yoga e ricordo un suo vivace intervento a Jesolo affermando che “Yoga e Pedagogia sono molto simili e hanno fini comuni”.
Un giorno mi disse: “ dovresti scrivere un libro su yoga e pedagogia” e risposi: “ è un argomento vasto e delicato ma in effetti si potrebbe dire che yoga è pedagogia”.
Non ho ancora scritto il libro ma il mio insegnamento anche nello yoga si è orientato verso questo indirizzo evidenziando la straordinaria pedagogia di vita e per tutta la vita, della scienza dello yoga.
Se trovassi il coraggio di scriverlo questo libro lo dedicherei alla visione dell’ educazione del Prof. Frabboni: profondamente solidale, intima ma anche sociale ed etica dove la sacralità di ogni individuo, “unico e irripetibile” e la sua evoluzione personale dovrebbero essere il centro di ogni processo educativo.
Con grande affetto, stima e riconoscenza.
…..Rozzi…..